Si tratta di una sorta di assistente personale, una sorta di maggiordomo tecnologico, capace di dare una risposta a praticamente qualsiasi domanda, programma la giornata, punta la sveglia, fornisce le news di giornata compresi meteo e situazione del traffico, mette la serie tv o il pezzo musicale giusto al momento giusto. Ma, soprattutto, attraverso uno speaker è possibile trasformare la propria abitazione in un ambiente smart.
Provare per credere cio che ha messo in piedi Falpe nel suo showroom, una sorta di prototipo della casa smart per toccare con mano l’abitazione di un futuro che è già presente: «L’idea – spiega Zappa – è stata quella di mostrare ai clienti quanto è possibile fare oggi, a costi contenuti in ogni genere di immobile, grazie alla nuova tecnologia». Già perché la domotica, perlomeno a livello basico, è diventato un settore alla portata di tutti: «Possiamo collegare lo speaker all’illuminazione – continua Zappa – oppure applicare alla caldaia un termostato connesso per comandare la regolazione dell’impianto di riscaldamento». E ancora, con un comando vocale, si possono azionare i motori delle tapparelle oppure il sistema di videosorveglianza. «Stiamo entrando in una fase totalmente nuova, cambierà radicalmente il nostro modo di abitare – continua Zappa – ed è una rivoluzione alla portata di tutti che ognuno di noi può realizzare in fasi diverse a seconda della necessità».
Il riconoscimento vocale non è in realtà una tecnologia recente come si può pensare. I primi esperimenti di successo in questo campo risalgono al 1952, quando furono creati i primi prototipi in grado di riconoscere per lo più singole cifre, arrivando a un vocabolario di massimo dieci parole. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto grandi passi in questo settore: i dispositivi attuali sono in grado di comprendere migliaia di vocaboli in moltissime lingue diverse, possono addirittura imparare a pronunciare in modo corretto nomi propri, tradurre parole in una lingua straniera e riconoscere la voce di un singolo utente.
Uno dei mercati pionieri del settore degli smart speaker è quello americano, dove è stato stimato che un cittadino su 6 ne possegga già uno. Lo rivela un’indagine di Npr-Edison Research secondo la quale almeno il 16% degli statunitensi non possa più fare a meno dei servizi garantiti da questi dispositivi. Secondo lo studio, in un anno l’uso degli smart speaker nel Paese è cresciuto del 128% con il grosso delle vendite registratosi durante l’ultimo periodo natalizio. Il 7% degli intervistati ha acquistato almeno un altoparlante smart tra l’ultimo Black Friday e la fine di dicembre e il 4% ha comprato il suo primo dispositivo durante le feste. La corsa a presenziare il salotto al momento vede in testa Amazon: l’11% degli statunitensi ha un gadget Echo e il 4% un Google Home. Secondo la ricerca, il 66% di chi ha comprato un dispositivo di questo tipo afferma che lo usa per ascoltare musica, fare domande o giocare, mentre il 64% lo impiega per le funzioni legate alla domotica e per controllare altri accessori connessi in casa, dalle lampadine al termostato.